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Mai dare una spada a un uomo che non sa danzare

by Nope

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Anni fa stavo ascoltando un pezzo di RZA. Ascoltare forse è un termine eccessivo; stavo sentendo distrattamente della musica mentre facevo altro quando è partito questo pezzo di RZA (o era del Wu-Tang Clan?). Non ricordo minimamente che pezzo fosse ma a un tratto sento pronunciare questa frase: “never give a sword to a man who can’t dance”.
Nonostante fossi preso da altro la frase mi colpì. Non so precisamente il perché, forse è semplicemente l’effetto che fanno un po’ tutti gli aforismi al primo impatto, fatto sta che la frase mi rimase in testa.
Settimane dopo la frase continua a tornarmi in mente e decido di indagare ma, appartenendo alla generazione a cui appartengo, non posso che condurre un’indagine superficiale, su google, e scoprire che si tratta di una massima di Confucio. O di un antico detto celtico. Non è chiaro. Mi riprometto di approfondire.
Passano i mesi e ho ancora quelle parole in testa, assieme a delle potenziali interpretazioni, al che comincio a giocare con l’idea di costruirci un pezzo intorno. Su un qualche vecchio hard disk dovrei ancora avere qualcosa come 7 beat differenti intitolati “Mai Dare Una Spada a un Uomo Che Non Sa Danzare”.
Passano gli anni, il progetto rimane incompiuto, ma la frase non mi abbandona.

L’interpretazione più banale fa riferimento al fatto che la coordinazione necessaria a danzare è anche una dote fisica necessaria per ogni guerriero, ma Confucio (e forse anche i celti) va un po' interpretato.
Mai dare una spada a un uomo che non sia in grado di affrontare la vita e i suoi movimenti.
Mai dare a una spada a un uomo che non sia in grado di sopportare i moti eccessivi e imprevedibili dell’animo umano.
Mai dare una spada a un uomo che non sia in grado di affrontare la gioia come la disperazione.
Le possibili chiavi di lettura non sono poche.

Una versione più lunga di questa citazione reciterebbe:

“La danza è l’ideale. Non bisognerebbe dare una spada a persone che non siano in grado di affrontare la vita e i suoi movimenti. Nessuno dovrebbe ricevere una spada prima di aver trovato la forza necessaria a ballare scioccamente in pubblico, sottostando agli sguardi critici di chi lo circonda.
La danza è l’ideale. Un uomo cui dovesse venir data una spada prematuramente non sarà mai in grado di sentire la musica, e un uomo sordo con una lama mortale tra le mani è un uomo a cui è pericoloso stare vicini, che sia un amico o meno.”

Non ho mai letto Confucio, forse un giorno rimedierò (non prometto nulla, leggo piuttosto poco) ma al momento non sono in grado di confermare nessuna di queste versioni.
Se è per questo non sono nemmeno in grado di confermare che si tratti effettivamente di Confucio e non di quei maledetti celti!

Quello che so di certo è che sono andato a ricercare quella canzone e non l’ho mai più ritrovata.
Sembrerebbe essere sparita dal mio computer. Ho provato a cercare il testo online, ma nessuna combinazione di parole porta ad alcun risultato. Comincio a dubitare del fatto che il pezzo esista, e più ripenso a questa storia meno me ne capacito.
La frase sì però, quella esiste di certo; e a questo punto ha assunto una valenza non da poco per il sottoscritto.

Sono un pessimo ballerino e non frequento molto le discoteche, ma quando si tratta di sgambetti della sorte e sbalzi emotivi me la cavo discretamente, anche se sono certo che ci sia ancora spazio per migliorare.
Se la musica – e l’arte in genere – è una forma di comunicazione principalmente emotiva, e se la forma dovrebbe sempre piegarsi al contenuto (princìpi che reputo sacri), allora la flessibilità necessaria ad affrontare i movimenti della vita e i moti dell’animo dovrebbe tradursi in altrettanta flessibilità formale.
Per questo tendo a diffidare della monotonia, così come delle persone troppo formali, troppo simpatiche, troppo sicure di sé e troppo costanti nei loro atteggiamenti. Sono persone poco sincere e poco affidabili, incapaci di sentire la musica.

L’aver raccontato questa storia con questa candida e inutile dovizia di particolari ha un che d’imbarazzante, ma a quanto pare mettersi in ridicolo è uno step necessario. E poi l’uomo in quanto tale è un animale ridicolo, tanto più quanto più tenti di apparire tutto d’un pezzo o, peggio, di nascondersi dietro false forme di auto-ironia.

In conclusione: tutto questo potrebbe avere a che fare con questi 7 pezzi, ma potrebbe anche essere, come questi 7 pezzi, solo un altro mio delirio da insonne.

Ciao.

credits

released June 15, 2018

scritto, prodotto, registrato, mixato e masterizzato da Nope per i cazzi suoi.

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Nope London, UK

Un'alternativa salubre al parlare da solo.
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